Sono la conseguenza di traumi distorsivi della caviglia di notevole entità.
I legamenti sono strutture elastiche che normalmente si allungano e successivamente tornano alla loro normale posizione

Quando un legamento viene forzato oltre il suo range di resistenza ed elasticità, le sue fibre rimangono danneggiate.

Riconosciamo tre gradi di lesione

• Grado 1
stiramento delle fibre senza lesione delle fibre collagene

• Grado 2
Lesione Parziale
Con lesione completa di alcune ma non di tutte le fibre collagene del legamento

• Grado 3
Lesione completa del legamento.

I legamenti che più frequentemente si rompono sono quelli del compartimento legamentoso laterale. Possono essere interessati o insieme o singolarmente


più rara la lesione del compartimento interno della caviglia.
Conseguenze cliniche

La rottura completa di uno o più legamenti della caviglia comporta una lassità capsulo legamentosa che viene avvertita come sensazione di instabilità articolare e dolore.
Inoltre l’anomala congruenza dei capi articolari genera movimenti anomali delle osssa della caviglia che possono causare lesioni osteocondrali e precoce degenerazione artrosica

Diagnosi

è clinica e strumentale:
Lo specialista verificherà la presenza o meno di lassità capsulo-legamentosa che può essere evidenziata mediante apposite manovre in particolare quella del cassetto anteriore e quella dello stress in varo.

Il sospetto diagnostico deve essere poi supportato da indagini strumentali prime fra tutte la risonanza magnetica in grado di evidenziare le strutture interessate e il grado di lesione.

Trattamento

Nelle lesioni acute di grado I e II il trattamento è conservativo.
Consiste nell’immobilizzazione con gesso o tutori in modo da permettere la cicatrizzazione spontanea dei legamenti parzialmente lesionati, seguita da fisioterapia per il ripristino dell’escursione articolare e la riattivazione propriocettiva.

Nelle lesioni di grado III in fase acuta o in caso di instabilità o dolore persistente malgrado mesi di riabilitazione e trattamenti conservativi, il trattamento è chirurgico.

Vi sono due tipi di trattamento:

La riparazione anatomica, che consiste nella ricostruzione legamentosa mediante riparazione dei residui dei legamenti lesionati. (tecnica di Brostrom ) , poco invasiva e di facile esecuzione. Sicuramente la più utilizzata.

Quando invece non vi sono residui sufficenti di legamento o in caso di grosse lassità articolari e di lesioni di vecchia data è necessario allora ricorrere alla ricostruzione non anatomica, utilizzando trapianti tendinei, come il semitendinoso prelevato dal ginocchio, che vengono trasposti e applicati come neo legamenti passati attraverso tunnel ossei accuratamente preparati, e ancorati nella posizione originaria dei legamenti mancanti.